Stadio, tramvie e sicurezza: parla Funaro. “Ridarò risorse ai Quartieri e nuovo ruolo ai presidenti”

Firenze, 29 ottobre 2025 – La sindaca Sara Funaro apre ai poteri e ai fondi per i presidenti dei cinque Quartieri, ora ministri senza portafoglio, rispedisce al mittente (il segretario dem Fossi) la questione del management della Multiutility, “decidono i sindaci”. E sui ritardi dello stadio conta di entrare nella partita Europei 2032 perché Firenze sarà pronta per il 2026. Ma sui fondi sceglie il silenzio.
Sindaca, cominciamo dal voto. si doveva parlare di voto a Firenze. Come giudica il risultato del Pd?
“Non bisogna fare analisi sommarie. Eugenio Giani ha vinto bene in Toscana e a Firenze con il 56% con un campo largo che necessariamente allarga la competizione. Per il Pd c’è stata una flessione rispetto alle Comunali di 3 punti percentuali ma è un voto che va analizzato in tutte le sfaccettature e per poi intervenire”.
Come?
“Il Pd cittadino ha convocato la direzione per fare un approfondimento e un’analisi del voto. Noi stiamo facendo la nostra sotto il profilo delle questioni amministrative. Dalle prime mappature emerge ad esempio un tema centro storico, dobbiamo spingere politiche che lo rendano più vivibile rispetto al turismo di massa e conosciamo le sofferenze per la trasformazione della città: penso a cantieri, traffico e sicurezza…”.
E’ stato un voto contro l’amministrazione?
“No, non vanno fatte valutazioni semplicistiche, l’analisi del voto racchiude tanti fattori: da una parte il Pd, dall’altra le questioni della città”.
Sono stati sbagliati i candidati? Vannucci e Giachi hanno dimezzato le preferenze.
“Non sono stati sbagliati. I candidati hanno dato il massimo”.
Il segretario cittadino Andrea Ceccarelli ha messo a disposizione il suo mandato. Serve un capro espiatorio?
“Ho apprezzato molto il suo intervento: sei anni con tante battaglie vinte. C’è stata una flessione ma il Pd non ha perso. Ora un ciclo si chiude, deve aprirsi una nuova stagione, senza la ricerca di capri espiatori. I risultati sono sempre frutto di un lavoro collettivo e il segretario va ringraziato per il lavoro svolto in questi anni”.
Le Regionali hanno sancito da una parte che Giani è il punto di riferimento dei moderati a Firenze ma dall’altra si imputa la perdita di voti causata dal mancato spostamento sui temi più cari alla sinistra-sinistra. E’ così?
“Mi pare una semplificazione. L’analisi va fatta fare agli esperti. E’ evidente che il presidente ha raggiunto un risultato chiaro dato il suo radicamento sul territorio. L’altra parte del voto sicuramente è andata verso sinistra”.
Italia viva e M5s sono in maggioranza in Regione. Pensa a un allargamento in Comune che passerà per un rimpasto?
“Ci sono tante città con maggioranze diverse. C’è un quadro regionale e nazionale nuovo, è un fatto positivo al quale guardiamo con attenzione. Ma oggi sono concentrata sulle questioni della città”.
Bene, non ha risposto. Ha sentito Renzi?
“No”.
Conte?
“Nemmeno”.
Stadio in ritardo.
“Ho fatto la scelta di comunicare prima della pubblicazione del cronoprogramma le tempistiche del cantiere. La data finale è la stessa, 2029. Ci sono ritardi intermedi per i quali ho detto che sono la prima ad essere dispiaciuta soprattutto per il centenario sul quale vogliamo lavorare con la città”.
La scelta di far giocare la Fiorentina ha ritardato i tempi?
“Il cronoprogramma precedente già prevedeva la presenza della Fiorentina, non è questo il punto”.
Il cronoprogramma è pronto?
“Lo pubblichiamo nei prossimi giorni: è quello successivo alla variante. Lavoreremo e ci confronteremo perché la Fiorentina continui a giocare al Franchi. Con loro ho e continuerò ad avere un dialogo”.
C’è il tema Europei 2032 legato anche al fondo di 100 milioni di euro, annunciato da Abodi, soldi che servono per il secondo lotto non finanziato.
“Con la scadenza dei lavori nel 2029 e anche rispetto alla scadenza intermedia del 2026 il tema degli Europei resta in piedi. Sui fondi del secondo lotto parlerò quando sarà il momento”.
Cubo nero e stadio. Eredità pesanti che si è trovata sulle spalle. Qualcosa poteva essere fatto in maniera diversa?
“Quando si amministra i progetti si portano a conclusione, questo vale per lo stadio, per le tramvie e per altre progettualità. Poi c’è l’agenda di questa amministrazione su cui vogliamo lasciare il segno”.
Con Nardella ha lavorato per due legislature. Questo quanto incide nelle scelte sulla città?
“Abbiamo lavorato insieme per 10 anni, c’è un rapporto di stima e amicizia, oggi abbiamo due ruoli diversi nel quale ognuno di noi è impegnato: io faccio la sindaca, Dario fa l’europarlamentare a Bruxelles”.
Sindaca, lei per cosa vuol essere ricordata?
“Per la cura della città: le politiche abitative, i servizi, la qualità del verde e le rigenerazioni urbane”.
Per dirne una?
“Oltre agli alloggi per le fasce deboli voglio portare a termine il piano casa che comprende l’edilizia residenziale sociale”.
Si tratta della più grande infrastruttura del Dopoguerra. Milioni di passeggeri ogni anno, eppure questa lunga rivoluzione continua a dividere. I fiorentini amano l’auto. Quale sarà il vero beneficio?
“La risposta c’è già nel lavoro fatto con le linee precedenti con meno auto in circolazione. Stiamo facendo un lavoro per connettere la città in tutte le articolazioni e dare un’alternativa efficiente per i cittadini che devono spostarsi. Questo consentirà anche a chi ha necessità di usare l’auto con fluidità”.
Acqua, ha annunciato la riacquisizione delle quote. Come pensa di portare avanti il progetto?
“Sull’acqua Alia aveva già iniziato un lavoro per la riacquisizione delle quote. Aspettiamo la decisione del giudice a gennaio, intanto ci riuniamo coi sindaci per prorogare la concessione di qualche mese e analizzare gli studi di fattibilità ma c’è un elemento dirimente”.
Quale?
“La sostenibilità delle tariffe. L’operazione non deve ricadere sulle tasche dei cittadini. Ma penso che si riuscirà”.
Fossi disse che il management della Multiutility lasciava a desiderare quanto a gestione. Condivide?
“Queste valutazioni spettano ai sindaci azionisti”.
I presidenti di Quartiere richiedono più fondi e poteri. Sono ministri senza portafoglio. Li ascolterà?
“Li ho già ascoltati. Nel mio programma elettorale avevo inserito il tema del decentramento per fare in modo che i quartieri possano avere un ruolo attivo. In accordo con i presidenti procederemo a rimettere risorse economiche in modo che possano avere la loro operatività”.
Quindi è un sì…
“Daremo più gestione di risorse e possibilità di incidere sulle risposte ai cittadini”.
Sicurezza: in via Palazzuolo è un tema dirimente anche per il progetto della Fondazione Cr Firenze che vuole far rinascere il quartiere con un investimento importante.
“Il progetto è molto importante: dà una risposta e fornisce un modello di intervento. All’interno della città, e anche in via Palazzuolo, c’è un tema sicurezza da affrontare. Come alla stazione dove ora c’è un presidio fisso interforze. Con il presidente Bocca ne abbiamo parlato, lavoreremo per portare queste istanze sul tavolo deputato della prefettura”.
La sicurezza è appannaggio delle forze dell’ordine che dipendono dal governo ma i pratesi dicono che l’arrivo del commissario ha alleviato alcuni problemi con i presidi della Municipale. Qui?
“Noi abbiamo già molte pattuglie per strada anche grazie ai nuovi 200 assunti. Già oggi ne garantiamo 19 di notte e con i nuovi 50 ingressi arriveremo a 23-24. Vogliamo avere fissi mille agenti in città, ci siamo quasi. Il tema di Firenze però è che non mancano solo gli agenti di polizia in proporzione a residenti e turisti, c’è un deficit strutturale. Fanno un lavoro straordinario, ne servono più”.
La Nazione




